é#Transizione, quella vera: che sembra che andare in #bici sia una roba da sfigati e da perdenti, ma è solo più bello, sano ed ecologico oltre che istruttivo (si vedono più cose, si colgono più dettagli). Si fa più transizione a pedalare in bici che a girare su un’auto elettrica.
Dopodiché sono le sirene del marketing e della comunicazione di massa a influenzare (male) i comportamenti: quante pubblicità di bici vedete in tv, sui giornali e sui media in generale? (lasciate perdere gli algoritmi sui social, quella è un’altra perversione ancora), quali vostri beniamini tra cinema, sport e chissà cos’altro vedete “dare un esempio” e pubblicizzare telefoni, auto, cosmetici, acqua in bottiglia e però mai una bici…
Già, ma se io abito di qua, lavoro di là e devo spostarmi etc etc e poi questo e poi quello, insomma, come faccio in bici? e allora perché me la meni con la bici se poi non tutti la possono usare?
Nessuno impone niente, sia mai: però quando puoi, usala. e fatti delle domande: perché vivi lontano dai servizi? chi li ha accentrati anziché renderli diffusi sul territorio? (uno su tutti, la grande distribuzione vs i negozi di prossimità), perché il tuo lavoro ti obbliga a inquinare? si può fare anche in un altro modo? è un tuo diritto? sei sempre stato così sedentario? quante cose ci sono tra quelle che fai con l’auto che potresti fare anche senza? attenzione a rispondere subito “nessuna!” perché poi cresce il naso da Pinocchio…
Da un post Facebook dei Comitati Ambiente e Salute – Reggio Emilia